77. Racconti fantastici

La raccolta, manifestazione di quella urgenza di superamento della prosaicità del positivismo, rappresenta nel contempo una sorta di manifesto della generazione degli “scapigliati”: disallineati sempre e programmaticamente controcorrente, apocalittici affatto integrati nella disciplina di un’arte intrisa di conformismo e di utilitarismo borghese. Si matura così il rovesciamento del senso comune, quell’amore del paradosso che è il rifiuto stesso di una realtà ipocrita e volgare, virando fra il fascino dissacrante di misteri irrisolti, sogni premonitori, evocazioni e fantasmi, alchimisti e reincarnazioni, storie di psicosi e ordinaria follia. Il tutto sempre innescato da un piccolo scarto, un errore generato dal caso, un anello che non tiene che scardina irrimediabilmente il confine fra realtà e illusione.

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