Project Description

È questo l’ultimo romanzo di Pavese (1950), ed è anche considerata l’opera più rappresentativa della sua poetica. Le vicende narrate sono quelle di Anguilla, che all’indomani della Liberazione torna al suo paese nelle Langhe, sulle colline piemontesi, spinto dalla nostalgia per un mondo contadino che durante gli anni trascorsi in America ha fortemente idealizzato. Qui ritrova l’amico Nuto, che diverrà il testimone della sua dolorosa presa di coscienza: ben presto si renderà infatti conto che quel mondo adolescenziale è per sempre svanito. Il romanzo è dunque tutto giocato sul contrasto fra la visione felice del passato (la luna) e la prosaicità dolorosa del presente (falò), sui compagni scomparsi, gli ideali svaniti, e soprattutto l’impossibilità di riconoscersi, di orientarsi, sul senso di un proprio personale straniamento. Così i piani della narrazione si accavallano di continuo, recuperando i temi civili della guerra partigiana e della resistenza antifascista: il tutto intrecciato a un senso di personale inadeguatezza, uno sfaldamento interiore, una malattia esistenziale che ricorda certa inettitudine.

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Edizione cartacea – È arricchita da una ricca appendice di risorse esterne, con QR code che rimandano a documenti disponibili in rete (siti web, testi, articoli, video, interviste, spezzoni di film).

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